Dal Magazine H2O

In quest articolo un team di esperti del Magazine H2O risponde a 4 dei suoi lettori su come raggiungere i propri obiettivi natatori per il 2016 

Gli esperti sono

1. Terry Laughlin – Fondatore di Total Immersion (totalimmersion.co.uk) e vincitore di 6 campionati Master nazionali

2. Colin Hill – Fondatore di ChillSwim (chillswim.com) Campione del mondo e Campione nazionale UK per 450m Cold Water (Acqua Fredda), attraversatore del Canale della Manica (individuale)

3. Fiona Ford – Triatleta Campionessa Europea e Mondiale (fionafordcoaching.com)

4. Dan Bullock – Campione nazionale Inglese Master, fondatore e capo istruttore per Tri (swimfortri.com)

 

I lettori sono

1. Paul Regan

Il mio obiettivo per il 2016 e’ completare la maratona del Tamigi di 14 km. Ho 67 anni e vivo a Toronto. Fino ad ora la traversata piu’ lunga per me e’ stata una di 5 km

 

Terry Laughlin risponde a Paul- Congratulazioni questo e’ un obiettivo ambizioso. Un milione di persone correranno una maratona quest anno un numero molto inferiore ne nuotera’ una, farlo poi a 67 anni e’ ancora piu speciale.

Avendo gia’ nuotato 5km in acque libere si puo’ dire che sei gia’ sulla buona strada per essere pronto a nuotare una maratona.

Anche se dovrai nuotare piu km, puoi farcela con un modesto aumento nel tuo allenamento.

Il mio suggerimento e’ di pianificare 2 fasi di allenamento: da ora a maggio concentrati su migliorare l’efficienza della bracciata e il focus mentale.

Nelle 10 settimane finali aggiungi qualche nuotata piu’ lunga cosi da prepararti alla durata della nuotata Henley.

Una maratona richiede 3 tipi di resistenza quella mentale, quella motoria e quella metabolica. Per la mentale e’ fondamentale la capacita’ di mantenere attenzione verso i dettagli della tecnica

La motoria e’ la successiva e per assicurarsi che le 5000 e 15000 bracciate siano egualmente effettive. La metabolica e’ l’ultima cosi da fornire sufficiente energia ai tuoi muscoli.

Fino a maggio ti suggerisco di pianigicare di nuotare all incirca la distanza Henley (da 12 a15 km) ogni settimana, in ripetizioni da 200 o meno per ottenere un passo piu veloce e una maggiore efficienza.

Con le temperature e acqua piu calda a maggio e giugno, mantieni le nuotate in piscina invariate ma aggiungi nuotate lunghe da 3 a 6 km in open water, inizialmente a intervalli di 2 o 3 settimane poi ogni settimana

2. Abby Troke

Vorrei completare delle gare dove non sia consentita la muta sto pianificanfo di nuotare Alcatraz ad aprile vivo a Bristol e non ho accesso ad un lago. Come posso abituarmi al freddo senza nuotare giornalmente o settimanalmente?

Colin risponde ad Abby : L’ acclimatizzazione all’ acqua fredda e’ qualcosa a cui i nuotatoti di lunghe distanze e invernali sono abituati.

La risposta e’ che non c’e’ una scorciatoia nessun semplice trucco per aiutarti. Puoi farti docce fredde, bagni freddi ma per abituarti all acqua fredda l’unica cosa e’ nuotare in acqua fredda.

Devi trovare un posto per nuotare tutta la stagione cerca su Facebook posti dove nuotare open water e grupppi di nuotatori invernali, ci sono diversi luoghi dove poterlo fare vicino Bristol che sono aperti durante tutto l’anno.

Non aspettare fino a inverno inoltrato per acclimatizzarti,a Ottobre e Novembre quando molti nuotatori smettono di nuotate in open water, tu continua a farlo, appena le temperature calano magari riduci le distanze, tieni un diario annotando quanto a lungo nuoti, a che temperatura dell acqua e come ti senti durante i recuperi.

In questo modo ti puoi fare un idea di come reagisci all’acqua fredda

Anche se sembra difficile prova a nuotare il piu regolarmente possibile in acqua fredda. Non stai cercando di metterti in forma stai cercando di far adattare il tuo corpo e la tua mente all acqua fredda. Appena la temperatura scende al di sotto dei 10 gradi anche una breve calata in acqua sara’ meglio di nulla.

Ti abituerai a controllare lo shock per acqua fredda, che in sostanza significa controllare la respirazione.

Apena arriva la primavera puoi aumentare le distanze e ti sentirai molto meglio per aver nuotato all esterno durante i mesi invernali

3. Owen Delaney

Sono un corridore piu’ che un nuotatore ma quest anno sono stato colto dalla passione del nuoto in open water e vorrei completare i 4 eventi di Henley la classica 2.1 km, la nuotata di un migli,o la 1.5km da Club a pub e infine la maratona di 14km da ponte a ponte. Come devo allenarmi ?

Dan risponde a Owen : La maratona ponte a ponte e’ strutturata in nuotate fa 2-4km con uscite dall acqua molti hanno poi commentato che la cosa e’ fattibile.

Comincia concentrandoti sulla tecnica. Tecniche di nuotata e fitness vanno di pari passo, riuscirei a salvare piu’ tempo di gara in base ai miglioramenti della tecnica e il mantenimento degli stessi nel tempo e nel frattempo diventerai piu forte e in forma.

Gradualmente aumenta la distanza delle sedute di allenamento e il numero di queste perche’ dovrai essere in grado di nuotare per 2-3 ore, considera anche di mangiare durante le lunghe nuotate. Io usavo i gel sono facili da consumare e facili da nascondere nella muta. Mantieni le braccia in forma con attivita routine strutturate per rafforzare le spalle in quanto saranno sottoposte ad un forte stress con l’aumento delle nuotate.

Qualsieasi difetto nelle tecniche di nuotata potrebbe contribuire a infortuni quindi qualche analisi della nuotata potrebbe essere utile. Meglio se nuotari 3 o 4 volte alla settimana da Gennaio. Quando sara’ possibile nuotare in Inghilterra in open water fallo almeno una volta a settimana.

Se pensi di indossare la muta provala il prima possibile.

 

4. Gareth Homer

Vorrei completare la gara di Conison da un capo all altro (5.25 miglia) a Settembre e una 10 km a Maggio. A causa degli impegni familiari e di lavoro non riusciro’ a nuotare piu’ di una volta a settimana. Come mi consigli di organizzare i miei allenamenti? Ero un agonista fino alleta’ di 17 anni e posso nuotare 5000 in 1h e 15

 

Fiona risponde a Gareth: Allenarsi ad una distanza come una nuotata di 10 km avendo a disposizione solo un allenamento a settimana richiedera’ un focus sulla qualità. Ti suggerisco di iniziare la tua preparazione con largo anticipo per darti il tempo sufficiente tale da incrementare la distanza man mano vhe si avvicinano le gare di Maggio e Settembre.

Inizia con una distanza che puoi coprire nella tua unica sessione di allenamento settimanale 2,5 / 3 km.

Cerca di aumentarla poi gradualmente fino ad arrivare ai km delle gare in un periodo di 6 mesi, tenendo presente che la progressione potrebbe essere limitata visto l’unico allenamento settimanale.

Pianifica la seduta di allenamento con riscaldamento, esercizi di tecnica per ottimizzare la bracciata in open water e includi stimolazione aerobica.

Lavora leggermente al di sotto/piu’ piano della tua soglia di ritmo per la parte centrale dell allenamento 1600/2000m+ divisi in lavori da 100, 200 o 400m con brevi recuperi.

Incrementa nel corso del tempo aumentando la distanza fino a 10 km se puoi allunga la seduta di allenamento man mano che ti avvicini all evento.

Il passato di agonista ti aiutera’ nella progressione.

NUOTO E GINNASTICA ARTISTICA: SINERGIA PER ARRIVARE AL TOP

La ginnastica artistica come supporto negli allenamenti di nuoto. Nulla di strano, stiamo parlando del rivoluzionario metodo di preparazione utilizzato da Andrea Di Nino nel suo team ADN Swim Project. Un interscambio tra le due discipline che avviene grazie all’aiuto di Stefano Laudadio, professionista del mestiere e uno dei tecnici di ginnastica artistica nel giro della Nazionale. Insieme lavorano a questa nuova idea, per portare gli atleti internazionali del team ADN Project ai massimi risultati.Ginnastica e nuoto a prima vista appaiono sport agli opposti. Perché hai deciso di integrarla ai tuoi allenamenti?

Di Nino: “Ritengo che ci siano degli aspetti molto utili per un nuotatore. Per esempio uno sprinter deve curare molto la fase aerea del tuffo e con esercizi specifici in sala si ricercano movimenti in aria, nella fase di volo che in altri contesti non si riescono a utilizzare. La ginnastica aiuta molto l’esplosività e la potenza. Inoltre è molto importante per la ricerca del controllo del corpo e dell’equilibrio, aspetti che un nuotatore spesso trascura.”

La ginnastica artistica come supporto negli allenamenti di nuoto. Nulla di strano, stiamo parlando del rivoluzionario metodo di preparazione utilizzato da Andrea Di Nino nel suo team ADN Swim Project. Un interscambio tra le due discipline che avviene grazie all’aiuto di Stefano Laudadio, professionista del mestiere e uno dei tecnici di ginnastica artistica nel giro della Nazionale. Insieme lavorano a questa nuova idea, per portare gli atleti internazionali del team ADN Project ai massimi risultati.

Ginnastica e nuoto a prima vista appaiono sport agli opposti. Perché hai deciso di integrarla ai tuoi allenamenti?

Di Nino: “Ritengo che ci siano degli aspetti molto utili per un nuotatore. Per esempio uno sprinter deve curare molto la fase aerea del tuffo e con esercizi specifici in sala si ricercano movimenti in aria, nella fase di volo che in altri contesti non si riescono a utilizzare. La ginnastica aiuta molto l’esplosività e la potenza. Inoltre è molto importante per la ricerca del controllo del corpo e dell’equilibrio, aspetti che un nuotatore spesso trascura.”

Come è nata questa idea? Avete preso spunto da altri team o è una novità?

Di Nino: “Negli ultimi anni si sta diffondendo come nuova metodologia di lavoro a secco da associare al classico lavoro in palestra. Altro dato interessante e` scoprire come molti atleti di alto livello hanno svolto da piccoli ginnastica artistica. C’è dunque un’affinità tra le due discipline che a prima vista non si vede. Per questo abbiamo deciso di affidarci a un esperto del settore come Stefano Laudadio.”

La ginnastica applicata al nuoto è più indicata per un certo tipo di stile o è utile per tutti?

Laudadio: “Si lavora su diversi movimenti specifici. Ogni attrezzo ha una sua funzione esatta, come può avvenire per gli anelli, con la loro fase di trazione e oscillazione del corpo ideale per un delfinista, ma anche altri esercizi possono essere utili per altri stili, come alcuni per le gambe dei ranisti. Sfruttiamo anche allenamenti alla sbarra o alla parallele simmetriche. Sono tanti gli aspetti che un nuotatore trascura, come quelli del controllo del proprio corpo, cosa che invece non farà mai un ginnasta.”

E’ da molto che collaborate e quali sono i risultati fino ad ora?

Di Nino: “Abbiamo iniziato a gennaio con un primo gruppo e in cinque mesi abbiamo avuto già riscontri positivi sul controllo del corpo e anche un miglioramento muscolare. Il secondo gruppo è partito a marzo e prosegue bene sulla scia del primo. E’ un programma a lungo termine i cui frutti vorremmo vedere prima ai Mondiali di Kazan 2015 e poi alle Olimpiadi di Rio 2016″.

Infine quali sono i vostri obiettivi?

Di Nino e Laudadio: “Migliorare i propri personali ed essere competitivi ai massimi livelli a Rio”

Scritto da Alessandro Foglio dal Blog Arena

Alimentazione, Quattro fonti di proteine che possono aiutare ad aumentare e mantenere la massa muscolare

Dal Sito Masterswim.it

di Enrico Lippi

Ci sono molte opinioni contrastanti riguardo al fabbisogno proteico degli atleti. I bodybuilder credono che sia corretto mangiare solo proteine in ogni momento del giorno; al contrario gli atleti di discipline di resistenza pensano di avere necessità di un apporto proteico piuttosto ridotto, solo perché il loro obiettivo non è aumentare la propria massa muscolare.

La verità sta nel mezzo: nessuno dei due approcci è corretto. Le proteine sono infatti essenziali per la nostra sopravvivenza, ma c’è anche un limite alla quantità di proteine che ciascuno di noi dovrebbe consumare ogni giorno. E questo vale per tutti, anche se l’obiettivo è proprio quello di aumentare la propria massa muscolare.

I nuotatori (più comunemente, i nuotatori maschi) ritengono che fare incetta di proteine sia indispensabile per mettere su muscoli, ma in realtà assumere troppe proteine non è il modo giusto per costruire la massa muscolare, e le proteine in eccesso possono oltretutto essere dannose per le prestazioni.

Una quantità eccessiva di proteine può infatti ostacolare il consumo di carboidrati, che restano sempre la nostra principale fonte di combustibile a prescindere dal fatto che un atleta sia velocista o fondista, con la conseguenza di risultare alla fine dannosa in allenamento e in gara.

Poiché il nostro corpo è in grado di utilizzare solo da 20 a 25 grammi di proteine alla volta, se si ha un apporto proteico maggiore, la quantità in eccesso sarà trasformata in grasso ed utilizzata in seguito come energia, oppure smaltita dal nostro corpo.

Come fare quindi per sapere quante proteine mangiare?

Per fare un calcolo del genere, è importante essere ben consapevoli dei nostri obiettivi e del livello di preparazione in acqua e in palestra.

Un velocista, che trascorre più tempo in sala pesi, dovrebbe ingerire da 1,54 a 1,76 grammi di proteine per chilogrammo di peso corporeo. Un nuotatore che prepara distanze più lunghe come i 1500 stile libero, che in palestra segue esercizi con minor carico, come l’allenamento a circuito, dovrebbe assumere da 1,32 a 1,54 grammi di proteine per chilogrammo di peso corporeo. I numeri più bassi dell’intervallo sono il riferimento per le donne, mentre quelli più alti sono per i uomini.

Ad esempio: se una donna pesa 68 chili, le sue migliori prestazioni sono nei 200 stile libero e il lavoro in palestra non è eccessivo, per calcolare il numero di proteine giusto basta eseguire questo semplice calcolo: moltiplicare 1,54 grammi (di proteine) per ciascuno dei 68 chilogrammi (68 chili x 1,54 grammi = 104,72). L’atleta in questione dovrebbe quindi cercare di mangiare circa 105 grammi di proteine al giorno.

Nella dieta di ciascuno di noi, per poter soddisfare le nostre esigenze nutrizionali, è inoltre importante cercare di ricorrere a diverse fonti proteiche, delle quali presentiamo un elenco.

Carni bianche

È bene approfittare delle fonti di carni bianche, che spesso sono disponibili a prezzi ragionevoli e sono ricche di zinco, un minerale che favorisce il recupero muscolare e quindi il mantenimento della massa; un altro vantaggio della carne bianca consiste nel fatto che è povera di grassi e riesce a dare un buon senso di sazietà.

Ecco alcuni esempi di fonti di carne bianca:

Pollo

Tacchino

Tonno

Salmone

Carni rosse

La carne rossa contiene molto ferro, che rispetto a quello presente nelle verdure viene assorbito in quantità superiori; per questo motivo l’aggiunta di carne rossa alla dieta, una o due volte alla settimana, può essere di gran vantaggio per i nuotatori. Poiché la carne rossa può essere però anche ricca di grassi saturi, occorre fare attenzione nella scelta ed è quindi meglio privilegiare tagli più magri di:

Maiale

Agnello

Manzo

Latticini

I latticini sono un’altra importante fonte di proteine. Per le persone che preferiscono consumare meno carne, i prodotti a base di latte e i formaggi possono essere una valida alternativa. I latticini sono anche la nostra principale fonte di calcio, che è indispensabile per la salute delle ossa. L’assunzione di latticini deve comunque essere effettuata con attenzione, scegliendo preferibilmente prodotti con zero grassi o a ridotto contenuto di grassi (sono molti i prodotti light che si trovano sugli scaffali dei supermercati) ed evitando al contrario quelli troppo ricchi di grassi.

Qui ci sono alcuni esempi di latticini e prodotti caseari ad alto contenuto di proteine e basso contenuto di grassi:

Yogurt greco non intero (ad esempio, con 0% o 2% di grassi)

Latte parzialmente scremato o scremato

Fiocchi di latte light

Formaggi light

Fonti vegetali

Le piante sono una ricca fonte di proteine, in particolare per i vegani. Un luogo comune è che i nuotatori con un’alimentazione solo vegana non possono esprimere tutto il loro potenziale. Certo, per un vegano soddisfare il proprio fabbisogno proteico può essere difficile, ma è certamente possibile! Una dieta ricca di frutta secca (noci, mandorle, arachidi, etc.) e legumi (fagioli, lenticchie, soia, lupini, etc.) può infatti aiutare un atleta che vuole diminuire il consumo di carne e riuscire comunque a soddisfare il proprio apporto nutrizionale in termini di proteine.

Alcuni esempi comuni di fonti di proteine di origine vegetale, oltre a quelli già citati sopra:

Hummus (preparato a base di pasta di ceci e pasta di semi di sesamo)

Preparazioni a base di legumi (tofu, seitan, etc.) 

Per i nuotatori lo scopo principale del consumo di proteine è il mantenimento e la costruzione della massa muscolare. Non importa quindi che tipo di nuotatore un atleta sia (velocista o fondista): è fondamentale che ognuno di noi riesca a soddisfare le proprie esigenze di proteine. Non essere in grado di farlo, oppure farlo in misura superiore a quanto è realmente necessario può intralciare l’allenamento e influire negativamente sulle prestazioni.

Altro consiglio importante è quello di ricordarsi di distribuire il consumo di proteine in tutto l’arco del giorno il giorno e di non eccedere con le quantità massime di volta in volta.

Riuscire ad avere una dieta equilibrata è essenziale, e nel nuoto può portare a incredibili miglioramenti. 

Questo articolo è una libera traduzione ed un adattamento di quello pubblicato in inglese al link: https://www.swimmingworldmagazine.com/news/4-sources-of-protein-to-help-build-and-repair-muscle/

#masterswim

Doping nei Master? Ma mi faccia il piacere

Dal sito Masterswim.it

Due chiacchiere con il dott. Marugo. Più attenzione e molti casi sarebbero facilmente… “evitati”

Doping: pratica illegale che consiste nell’assunzione da parte di atleti o nella somministrazione agli stessi di droghe, sostanze eccitanti, farmaci o nel ricorso a pratiche terapeutiche (per es. autoemotrasfusioni) rivolte a migliorare artificiosamente le prestazioni agonistiche.

Il doping è quindi contrario ai principi di lealtà e correttezza nelle competizioni sportive, ai valori culturali dello sport, alla sua funzione di valorizzazione delle naturali potenzialità fisiche e delle qualità morali degli atleti.

Periodicamente torna però a essere sotto le luci della ribalta, sia che si parli di sport professionistico che “amatoriale”. Pensiamo al recente scandalo che ha interessato la Russia coinvolgendo quindi di riflesso anche il mondo degli sport acquatici in quanto sede dell’ultima edizione 2015 dei Campionati del Mondo (leggi QUI), oppure alla recente vicenda che ha coinvolto due nuotatori Master risultati positivi a un trofeo del circuito Supermaster italiano e sospesi dall’attività per via cautelare.

In particolare in questo secondo caso, i due atleti sono stati messi alla gogna mediatica, con tanto di nomi e cognomi e tutto per cosa? La positività riguardava il THC, il principio attivo della cannabis, ma possiamo paragonare “il farsi una canna” con il doping che coinvolge lo sport professionistico?

Oltre a questo possono sorgere ulteriori interrogativi, ad esempio che beneficio può dare a livello prestazionale fare uso di cannabis? O ancora se faccio uso di farmaci per la salute come posso essere in regola quando gareggio?

Abbiamo cercato di fare un po’ di ordine in tutti questi – e altri – pensieri facendo una “chiacchierata” con il Dottore Lorenzo Marugo medico federale della Federazione Italiana Nuoto, nonché atleta Master e detentore di diversi primati italiani ed europei.

Iniziamo ad affrontare il discorso doping in generale: di cosa si tratta e come viene classificato?

L’agenzia mondiale anti-doping WADA [World Anti-Doping Agency NdA] considera il doping dal punto di vista dell’illecito sportivo, cioè come qualsiasi attività che permette a un atleta di togliere la vittoria a chi invece la meriterebbe.

In Italia la legge anti-doping oltre a questo aspetto ha introdotto il reato penale (fino a tre anni di reclusione), non si parla più quindi solo di etica sportiva ma anche di un problema che riguarda la salute pubblica. Di conseguenza vengono considerate dopanti anche sostanze che non sono presenti nella lista della WADA (vedi link a fondo articolo) ma che vengono utilizzate “a sproposito”.

A questo punto la domanda è d’obbligo: qual è la linea di confine fra cosa “fa solo male” e cosa è doping?

Esistono sostanze – e metodi – che sono considerati dannosi per la salute ma non sono doping, pensiamo ad esempio a fumo, alcol (vietato solo in determinati sport), farmaci e alcune droghe. Ci sono poi sostanze che non sono considerate pericolose in quanto tali ma possono diventarlo se usate in modo improprio come ad esempio i sonniferi.

Questo non significa che è dannoso per la salute bere un bicchiere di vino o assumere un sonnifero per recuperare il sonno perso con il fuso orario durante in viaggio, ma può diventare pericolosa la dipendenza da queste sostanze. Rimane quindi fermo il punto che ciò che aiuta a migliorare le prestazioni è doping.

Proviamo a scendere più nel dettaglio, come è possibile classificare i vari “tipi” di doping?

Le principali categorie del doping sono: anabolizzante (per aumentare la forza), ematico (per aumentare il trasporto di ossigeno), eccitante (per aumentare concentrazione e determinazione in gara), quindi le pratiche per nascondere o alterare l’esame antidoping.

Le positività che vengono riscontrate ai test antidoping possono essere conseguenti alle seguenti modalità. Il doping professionale richiede una ottima conoscenza medico-specifica e organizzazione, necessita di un forte supporto economico e coperture da parte delle organizzazioni di controllo compiacenti. Nel passato si è assistito a casi di questo tipo in paesi totalitari come l’ex-DDR e la Cina.

Il doping fai-da-te è invece sicuramente il più pericoloso e controproducente perchè oltre all’azione illecita aumenta sicuramente il fattore di rischio per l’incolumità personale.

Passiamo quindi al doping involontario che si può verificare in diverse condizioni: utilizzando farmaci di libera vendita che contengono sostanze proibite (ad esempio sciroppo o gocce per la tosse o il raffreddore), assumendo farmaci prescritti da medici per curare una patologia senza ottenere la preventiva autorizzazione da parte della commissione antidoping oppure assumendo integratori che contengono componenti illecite ma non dichiarate in etichetta. In casi limite è possibile risultare positivi per disfunzioni ormonali non conosciute.

Infine esiste un doping ricreativo che è quello derivato dal consumo di sostanze stupefacenti senza la reale intenzione di migliorare la prestazione sportiva, in questo caso è più una questione etica.

Commenti in riferimento ai recenti casi di positività nel nuoto Master e all’uso di droghe nello sport?

Innanzi a tutto i controlli vengono disposti dalla Commissione per la vigilanza ed il controllo sul doping e per la tutela della salute nelle attività sportive istituita presso il Ministero della salute e non direttamente dalla FIN come si potrebbe pensare.

Riguardo ai due ragazzi [categoria M30 NdA] trovati positivi al trofeo del circuito Supermaster, si tratta chiaramente di un caso di doping ricreativo. Peraltro la cannabis non migliora la prestazione agonistica nel nuoto ma si trova nell’elenco delle sostanze proibite perchè in alcuni sport “di concentrazione” viene utilizzata per rilassare e ridurre gli stati d’ansia. Così come la cocaina, uno stimolante, può essere utilizzata per aumentare l’aggressività negli sport di combattimento e di contatto come il football americano.

Gli atleti professionisti sono seguiti e aiutati da uno staff medico; cosa deve fare invece un Master per essere in regola nel caso assuma sostanze presenti nella lista WADA?

La prima cosa da fare è produrre la certificazione che dimostri che il farmaco in questione viene assunto per curare una patologia; la documentazione, che naturalmente dovrà essere redatta da un medico competente, va quindi allegata alla TUE (Therapeutic Use Exemption), ossia la domanda di esenzione a fini terapeutici. Sulle modalità di presentazione della domanda e dettagli aggiuntivi è possibile consultare la specifica sezione presente sul sito ufficiale della FIN (vedi link a fondo articolo), riguardo infatti alle sostanze illecite non vi è distinzione fra atleti professionisti e master.

Al recente Trofeo Master DDS di Milano sono stati effettuati altri controlli anti-doping, lascia un po’ perplessa la modalità per la quale veniva pre-annunciata la gara selezionata dando così la “possibilità” di sottrarsi al controllo non partecipando alla competizione. Qual è il suo pensiero in proposito?

Probabilmente in una competizione master si devono affrontare le difficoltà di una partecipazione numerosissima con il conseguente caos organizzativo, comunque sarebbe bene che il sorteggio delle gare e della posizione all’arrivo che determina il controllo antidoping non sia a conoscenza degli atleti. Inoltre all’atleta dovrebbe essere immediatamente notificato il controllo appena uscito dall’acqua ed essere seguito da uno chaperon fino all’entrata nella sala antidoping. Anche questa modalità sarebbe di difficile attuazione nei Master dove si gareggia misti e non si conosce l’effettivo vincitore fino al termine della gara e alla pubblicazione della relativa classifica.

Per concludere, master e professionisti “valutati” con lo stesso metro di giudizio: cosa ne pensa?

Gli atleti tesserati per una Federazione o Ente Sportivo CONI di qualsiasi età o livello prestativo sono sottoposti a un unico regolamento internazionale. Naturalmente possiamo attenderci numerose positività in controlli antidoping nel settore master. Alcuni potranno essere conseguenti a doping “voluto”, la maggior parte credo a “doping involontario”, questo può avvenire per scarsa informazione, per assenza dell’assistenza professionale degli atleti di alto livello (le squadre nazionali hanno medici che controllano quasi sempre tutti i farmaci ed integratori assunti dagli atleti), per aumento dell’utilizzo di farmaci che diventano necessari con l’avanzare dell’età (farmaci per l’ipertensione, per il diabete, per la depressione ecc.) e che di per se stessi non escludono l’idoneità sportiva.

Ringraziamo il Dottor Marugo per la disponibilità e per averci reso più accessibile questo delicato argomento.

Cristiana Scaramel

Report 14° Trofeo Larus Master / Nuoto master, a Viterbo piovono record: un mondiale, due europei e tre italiani

 

Il 14° Trofeo Larus Master che si è svolto sabato 23 e domenica 24 gennaio a Viterbo presso la piscina comunale da 25 metri e 10 corsie è stato un autentico tripudio di record, a partire dallo straordinario mondiale M50 dei 200 rana stabilito da Marzena Kulis (Nuotopiù Academy), che col suo 2’46”99 scende di oltre un secondo e mezzo sotto il tempo di 2’48”69 nuotato dall’australiana Jenny Whiteley il 29 agosto 2009: quella della Kulis è anche la migliore prestazione assoluta della manifestazione (1042,40 punti).

Il sabato del trofeo organizzato dalla Larus Nuoto si è aperto col limite europeo nei 400 stile libero M60 stabilito da Cristina Tarantino (Circolo Canottieri Aniene), che migliora se stessa di oltre quattro secondi e cancellando il suo precedente 5’20”95 stabilito il 14 febbraio 2015 a Roma: 5’16”83 è ora il nuovo limite continentale e italiano.

Altro record è arrivato nei 200 farfalla, con Massimiliano Eroli (Amici del Nuoto Firenze) che ha fatto segnare il nuovo primato europeo M40 col tempo di 2’06”54, di 14 centesimi inferiore al precedente, nuotato dal britannico Warren David il 24 ottobre 2014, e migliorando così nettamente anche il record italiano di 02’08”66 stabilito nello scorso mese di novembre da Andrea Marcato.

La doppietta da record da incorniciare è quella di Rico Rolli nei 50 e nei 100 rana M50. Nella gara sprint, con 31”14 l’atleta del Centro Nuoto Bastia lima il primato nazionale di 31”48 di Marco Bobbio fatto registrare il 16 febbraio 2014, mentre nella distanza più lunga fa nettamente meglio dell’1’09”84 di Carlo Arturo Travaini risalente al 15 febbraio 2015, scendendo a 1’08”54, che vale la migliore prestazione tabellare maschile della manifestazione grazie ai 1008,75 punti conquistati.

L’ultimo record è arrivato dalla stessa disciplina: nei 200 rana M60, Susanna Sordelli (Forum Sport Center) ha abbassato di quasi due secondi il limite italiano di Smith Carole di 3’23”16, stabilito il 26 gennaio 2013, portandolo a 3’21”25.

Con l’esclusione dei padroni di casa della Larus Nuoto, la classifica generale per società premia il Centro Nuoto Bastia, che con 78.364,01 punti precede la Roma Nuoto Master (55.715,41 pti) e la Polisportiva Time Out – Formello (48.583,60 pti).

Vediamo le migliori prestazioni di ogni gara in termini di punteggio tabellare.

 

400 sl

Buono il livello della gara che ha aperto il programma con il nuovo record europeo M60 di Cristina Tarantino (5’16”83 e 1017,64 pti) e la compagna di squadra del Circolo Canottieri Aniene, la M35 Sara Alfonsi, a vincere l’ultima serie femminile in 4’50”09 e 921,75 punti davanti a Giulia Fucini (Chimera Nuoto), oro tra le M25 in 4’54”68 (893,78 pti) e a Silvia D’Agostino ( Sporting Club Tuscolano), prima tra le M40 in 4’54”74 (917,96 pti).

Tra gli uomini, il più veloce è l’M30 Lorenzo Giovannini (Nuotopiù Academy) che col tempo di 4’17”70 (933,80 pti) chiude la propria prova davanti a Francesco Viola, argento di categoria con 4’23”09 (914,67 pti); vanno oltre quota 900 anche Michele Barbuscia (Circolo Canottieri Aniene), primo tra gli M45 (4’37”52 e 905,30 pti) e Francesco Sennis, oro M55 in 4’57”18 (910,66 pti).

Da segnalare anche la bella prova di Giuseppe Bilotta (Centro Nuoto Bastia), che all’età di 80 anni fa segnare un ottimo 7’01”47, che gli vale 901,56 punti.

 

50 fa

Domina la scena femminile Desiree Cappa, M30 del Villaggio Sportivo Eschilo, che sfonda il muro dei 30” chiudendo in 29”90 e 933,11 punti; alle sue spalle Francesca Buttarelli (Flaminio Sporting Club) vince tra le M35 in 32”01 (891,91 pti).

Si distingue nell’ultima serie dei maschi l’M40 Stefano Venanzi (Centro Nuoto Bastia), che fa segnare il miglior tempo in termini cronometrici e di tabellare (26”54 e 949,89). Tra i più giovani gli si avvicina solo Flaviano Serpi (Nuotopiù Academy), oro M25 in 27”76 (863,47 pti). Il podio M50 fa scintille: vince in 28”43 (934,58 pti) Alessandro Salvatori (Larus Nuoto), argento per Stefano Loreti (Vela Nuoto Ancona) col tempo di 29”39 (904,05 pti) e bronzo per Luca Josi (Circolo Canottieri Aniene) con 30”14 (881,55 pti).

 

200 ra

L’ultima serie femminile vede il record mondiale M50 di Marzena Kulis di cui abbiamo parlato in premessa (2’46”99 e 1042,40 pti); sul podio di categoria troviamo anche Daniela Petracchi (Roma Nuoto Master), che conquista l’argento con 3’09”01 (920,96). Un altro grande tabellare (963,63 pti) viene fatto segnare dalla M60 Susanna Sordelli (Forum Sport Center), che chiude la propria prova in 3’21”25.

Non certo da meno gli uomini, con in testa l’M25 Michele Zito (Centro Nuoto Bastia) a mettere il proprio sigillo sulla prova grazie al tempo di 2’21”01 e 967,59 punti; più distaccato il secondo di categoria, Matteo Ghilardi (Nuotopiù Academy), che è comunque autore di un buon 2’30”03 (909,42 pti). In evidenza anche i primi delle categorie M45 e M55, rispettivamente Stefano Di Fazio ( Panta Rei Sport), primo in 2’39”70 (912,02 pti) e Lorenzo Merli (Centro Nuoto Bastia), oro in 2’53”96 (912,16 pti).

 

100 do

Risultati più modesti in questa prova al femminile, dove la più veloce è la M25 Maria Diletta Mariani ( Larus Nuoto) che chiude la propria prova in ’13”17 (857,59 pti) davanti a Roberta Mori (Amici del Nuoto Firenze), vincitrice tra le M40 (1’13”91 e 894,33 pti).

Raffaele Lococciolo, M40 della Nuotopiù Academy, lascia poco spazio ai rivali nell’ultima batteria, chiudendo in 1’00”59 (955,60 pti) davanti a David Dani (Amici del Nuoto Firenze), primo tra gli M30 con 1’03”59 (874,82 pti) e all’M55 Alessandro Bonanni (Vis Nova Roma) che grazie al suo1’05”47 sigla il miglior tabellare della prova (992,21 punti); da citare anche Claudio Tomasi (Flaminio Sporting Club) che vince tra gli M65 chiudendo in 1’19”34 (920,34 pti).

 

100 fa

Tra le donne Miriam Passeri (Swim Team Abruzzo) è una spanna davanti a tutte: sono suoi miglior crono e tabellare (1’14”95 e 868,71 pti).

L’M40 Massimiliano Eroli alza nuovamente il livello tra i maschi, nuotando in 56”93 (986,83 pti) davanti a Andrea Cabiddu (Flaminio Sporting Club), secondo miglior crono e oro tra gli M45 (59”18 e 977,02 pti); sul secondo gradino del podio M40 troviamo Stefano Venanzi, che chiude col terzo miglior crono della prova in 1’01”12 (919,18 pti).

 

200 sl

La M35 Arianna Pozzobon (Sporting Club Tuscolano) è la più veloce nell’ultima serie femminile con 2’21”63 (892,96 pti), seguita dalla M40 Miriam Passeri (2’22”87 e 899,77 pti).

In campo maschile è invece Filippo Tenneriello, M35 della Fonte Meravigliosa Sport, a far segnare il miglior tempo (2’05”52 e 901,61), mentre firma il miglior tabellare Renato Possanzini ( Swim Team Abruzzo), oro tra gli M50 con 2’11”51 e 915,06 punti.

Giuseppe Bilotta è autore di una buona prova anche in questa gara, aggiudicandosi l’oro M80 con 3’20”40 (885,18 pti).

 

50 do

Il miglior crono della gara è opera di Sara Alfonsi, grazie al suo 33”78 (885,73 pti), mentre i migliori tabellari sono fatti registrare dalla M60 Susanna Sordelli (38”17 e 948,91 pti), che si ferma a tre decimi dal record italiano fatto segnare da Cristina Tarantino l’anno scorso; buono anche il riscontro di Lucia Mezzopera, prima tra le M50 con 36”36 (902,09 pti).

In campo maschile il più veloce è l’M30 Mario Fabiani (Augustea S.C.) che vince in 30”25 (843,64 pti), ma la migliore prova assoluta arriva anche in questa distanza da Alessandro Bonanni, che tocca secondo nell’ultima batteria, chiudendo in 30”46 (976,36 pti) e vincendo l’oro M55.

Ottimi anche i riscontri cronometrici del primo tra gli M50 Alessandro Salvatori, (30”82 e 923,10 pti), dell’M65 Claudio Tomasi (36”19 e 902,18 pti) e di Giuseppe Avellone (Flaminio Sporting Club), primo tra gli M70 con 38”44 e 914,15 punti.

 

200 mx

Nella gara che ha chiuso la sessione del sabato pomeriggio la più veloce è stata la M30 Desiree Cappa, prima per crono e tabellare in 2’27”27 e 956,34 punti; da segnalare la prova di Giordana Liverini (Flaminio Sporting Club) che chiude prima in 2’50”17 e 904,27 punti.

Tra gli uomini Alessandro Ruggeri (Sporting Club Tuscolano) fa registrare il miglior crono, mentre Francesco Sennis (Arvalia Swimming Fitness) chiude primo tra gli M55 in 2’35”03, che gli vale il miglior tabellare (922,79 pti).

 

200 fa

Alla ripresa del primo dei due turni di gare previsti per la domenica mattina, vince l’unica serie femminile, con 3’15”04 (763,23 pti) la M45 Paola Borgognoni (Nuova Campus Primavera).

Tra gli uomini, come abbiamo ricordato in premessa, Massimiliano Eroli nuota il nuovo record europeo M40, aggiudicandosi la prova in 2’06”54 (1000,87 pti); sulle piastre precede Francesco Viola, primo tra gli M30 in 2’16”17 e 907,03 pti.

 

200 do

La M40 Roberta Mori è la più veloce tra le donne (2’36”49 e 916,35 pti), aggiudicandosi l’ultima serie davanti a Giordana Liverini, che conquista l’oro tra le M50 e fa segnare il miglior tabellare (2’44”62 e 929,78 pti).

In campo maschile l’M30 Lorenzo Giovannini fa segnare il miglior crono con 2’12”98 (920,89 pti), mentre l’M50 Antonello Laveglia porta al suo team (Forum Sport Center) un buon tabellare da 945,73 punti grazie al tempo di 2’23”37.

 

50 sl

Nell’ultima serie femminile domina la scena la M45 Monica Soro (Roman Sport City) che stabilisce miglior crono e tabellare con 27”94 e 970,65 punti, precedendo all’arrivo la M25 del Centro Nuoto Bastia Valentina Fioravanti, oro M25 in 28”92 (891,08 pti). Tra le buone prestazioni di questa prova, ricordiamo anche quelle di Alessia Checconi (Sporting Club Tuscolano), argento M45 in 29”60 (916,22 pti) e di Silvia Latini (Piscine dello Stadio), prima tra le M40 in 29”79 e 898,62 punti.

L’M25 Andrea Caldarelli (Dimensione Nuoto Vitorchiano) è di gran lunga il più veloce tra gli uomini: il suo 24”05 vale 925,99 punti, secondo miglior taballare dopo quello di Luca Listanti (Centro Nuoto Bastia) che vince tra gli M50 col crono di 25”84 e 953,56 punti. Completano un gran podio di qualità degli M50 Gianluca Sondali (Circolo Canottieri Aniene) e Pierfrancesco Fabiani (Vela Nuoto Ancona), autori rispettivamente di crono da 26”63 (925,27 pti) e 27”92 (882,52 pti).

Si fanno notare anche gli M40: col tempo di 25”35 (924,65 pti) Gabriele Viola (Larus Nuoto) precede di un soffio il compagno di squadra Nicola Di Giusto, argento in 25”58 (916,34 pti). Niente male il primo posto tra gli M45 di un altro atleta della Larus Nuoto, Roberto Cesarini, che vince in 26”78 (892,83 pti).

 

100 ra

Come già avvenuto sulla doppia distanza, il podio M50 viene conquistato da Marzena Kulis (1’17”58 e1020,11 pti) davanti a Daniela Petracchi (1’26”66 e 913,22 pti); Elena Piccardo (Accademia Nuoto Marino) è invece la più veloce tra le M30, vincendo in 1’18”65 (907,18 pti).

La scena è dominata al maschile da Rico Rolli, M50 del Centro Nuoto Bastia, che stabilisce il nuovo record italiano col tempo di 1’08”54 (1008,75 pti); all’arrivo finisce alle sue spalle Agostino Carotenuto, secondo miglior crono in 1’10”15 (872,84 pti) e oro tra gli M25, mentre altri ottimi tabellari sono fatti segnare da Giuseppe Catania (Forum Sport Center), primo tra gli M45 in 1’11”62 (908,13 pti) e Lorenzo Merli (Centro Nuoto Bastia), che vince tra gli M55 chiudendo in 1’18”63 (910,98 pti).

 

100 sl

Stesso copione dei 50 stile libero sulla doppia distanza: Monica Soro lascia ampio distacco alle avversarie, aggiudicandosi miglior crono e tabellare con 1’01”68 e 972,11 punti; argento M45 per Alessia Checconi, che chiude in 1’05”78 (911,52 pti). Laura Savo, M25 della Panta Rei Sport, è la seconda più veloce tra le donne, aggiudicandosi l’oro M25 con 1’03”48 (885,63 pti).

Anche tra gli uomini il più veloce della mezza distanza si ripete: l’M25 Andrea Caldarelli è primo in 53”97 (914,21 pti). Incredibile pari merito tra gli M40, con Nicola Di Giusto a dividere l’oro con Marcellino Silani: per entrambi crono di 56”10 e 923,71 punti, davanti al compagno di squadra della Larus Nuoto Gabriele Viola che chiude un raro podio da over 900 firmato dai padroni di casa vincendo il bronzo col tempo di 57”24 e 905,31 punti. Da segnalare, tra gli M50, la vittoria di Luca Josi (59”90 e 912,02 pti).

 

50 ra

Se in campo femminile solo la M30 Elena Piccardo si avvicina ai 900 punti, grazie al tempo di 36”78 (882,82 pti), nelle ultime batterie degli uomini arrivano molti bei risultati.

Partiamo dal podio M25: col tempo di 29”75 (934,12 pti) Michele Zito precede Davide Mancini (Dimensione Nuoto Vitorchiano), argento in 30”84 (901,10 pti), e Matteo Ghilardi (Nuotopiù Academy), bronzo in 30”96 (897,61 pti). Tra gli M35, Marco Priori (Larus Nuoto) è oro in 31”33 (917,65 pti), tra gli M40 Alberto Serafin (SIS – Roma) vince in 32”00 (904,38 pti) e tra gli M45 Giuseppe Catania conquista l’oro con 32”32 (923,58 pti).

Anche il podio M50 è da incorniciare: Rico Rolli stabilisce il nuovo record italiano con 31”14, che porta al Centro Nuoto Bastia 996,15 punti. Alle sue spalle il compagno di squadra Luca Listanti, che chiude in 34”08 (910,21 pti) e Alessandro Boschi (H. Sport Firenze), bronzo in 34”45 (900,44 pti).

A chiudere gli atleti da over 900 anche Francesco Grignani (Centro Nuoto Bastia), primo tra gli M55 in 34”64 (926,67 pti).

 

100 mx

Nella gara che ha chiuso il programma individuale del 14° Trofeo Larus Master si distinguono due atlete della Panta Rei Sport: la M25 Laura Savo è la più veloce (1’12”61 e 885,28 pti), appena due centesimi davanti all’argento di categoria Giulia Fucini (Chimera Nuoto), mentre la M35 Clara Mascia fa segnare il miglior tabellare grazie al suo 1’13”04 che vale 904,57 punti.

Raffaele Lococciolo stabilisce miglior crono e tabellare con 1’01”85 e 948,91 punti; alle sue spalle Marco Priori, M35 della Larus Nuoto, secondo miglior crono in 1’05”66 (873,29 pti). Ottimi tabellari arrivano anche dall’M50 Gianluca Sondali, che nuota 1’05”94 (939,34 pti) e dall’M45 Lorenzo Reami (Centro Nuoto Bastia), autore di una prova da 1’06”00 e 913,03 punti.

 

Mistaffetta 4×50 sl

Il miglior tabellare arriva dal Centro Nuoto Bastia: Rico Rolli, Lucia Mezzopera, Karin Margareta Soederman e Luca Listanti vincono nella categoria M200-239 col tempo di 1’54”37 e 963,28 punti. Ottimi anche i riscontri cronometrici delle prime due società classificate nella categoria M120-159: vince il Centro Nuoto Bastia con Daniele Fontanelli, Valentina Fioravanti, Federica Mazzoli e Michele Zito (1’50”06 e 925,95 pti) davanti alla formazione della Larus Nuoto – B composta da Simone Meloni, Gabriele Viola, Sara Palombi e Alessandra Tersigni, che alla società di casa portano un argento da 1’53”20 (900,27 pti).