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Un miglio al giorno??..è stato difficile..ma è la cosa migliore cha abbia mai fatto..

 Le sette fasi della sfida nuota un miglio al giorno

Hai la resistenza per nuotare ogni giorno? I nuotatori del gruppo facebook “nuotiamo perche’ possiamo” hanno lanciato la sfida per diventare i campioni e nuotare un miglio al giorno

Quanto spesso nuoti ? Magari un paio di allenamenti a settimana e una nuotata lunga durante il fine settimana? Se stai preparando una gara forse ti alleni 5 o 6 volte a settimana ? Che ne dici di accettare una sfida di tipo diverso ? per quanti giorni di seguito pensi di riuscire a nuotare un miglio?

Nella comunita dei corridori la corsa ogni giorno e’ una pratica consolidata, ispirata dal corridore inglese Ron Hill, che corre ogni giorno dal 1964. 

Questa e’ una sfida che si può trasferire facilmente nel nuoto. 

Definisci la distanza e il lasso temporale e poi nuota ogni giorno. 

Il gruppo facebook “nuotiamo perche’ possiamo” ha quantificato la propria distanza minima: un miglio. 

Tutto sommato nuotare un miglio al giorno non e’ poi cosi difficile – finche’ non ti fermi a riflettere sulle possibili implicazioni sulla tua vita sociale, la tua famiglia e la tua salute. Nessun giorno di riposo. Questo si trasforma in un piano di  allenamento   piuttosto intenso. 

Se aggiungi poi che per correre ogni giorno hai solo bisogno di infilarti le scarpette, per nuotare invece devi trovare lo spazio acqua.

Il gruppo facebook “nuotiamo perche’ possiamo” ha accettato la sfida di nuotare un miglio al giorno per 30,100 e 365 giorni di seguito

In totale I nuotatori del gruppo hanno nuotato 2852 miglia e raccolto piu di 23.500 sterline per beneficenza

Come sono riusciti a trasformarsi in campioni per questa sfida? Ecco le 7 fasi :

1. Motivazione – La sfida e’ stata lanciata da Anoushka Bold, una nuotatrice inglese di 34 anni che vive ad Amsterdam. In seguito alla morte di sua nonna Anoushka voleva raccogliere denaro per beneficenza per le persone malate di cancro. Ha pubblicato la sfida su facebook e ben presto altri nuotatori hanno chiesto di partecipare. Molti partecipavano perche’ ritrovavano ragioni personali collegate al cancro. Altri erano mossi da motivazioni di tipo diverso tra le quali dimostrare che aiutare gli altri richiede sforzi oltre che i soldi oppure per un sincero amore verso il nuoto o anche per superare un momento di depressione.

2. Perseveranza – Qualunque sia stata la loro motivazione, molti dei nuotatori sono passati alla fase 2, alcuni hanno completato una sfida di 30 gg altri si isono mpegnati in una sfida annuale e altri si sono spinti anche oltre, per esempio Roger Soulsby, un nuotatore di 68 anni, ha completato 900 km in mare in un anno . A prescindere da quale fosse il proprio obiettivo, tutti dovevano includere il nuoto nella loro vita. Questo richiedeva molta pianificazione e organizzazione e avere il kit per l’allenamento sempre pronto. 

Viaggiare aggiungeva difficoltà, per esempio una nuotatrice del gruppo una volta ha nuotato 110 vasche in una piscina di 15m di un hotel mentre era in vacanza. Un altro ha dovuto nuotare tra un volo e un meeting ritrovandosi ad andare in piscine con il bagaglio e borsa da lavoro 

3. Esaurimento – E piu’ la sfida proseguiva piu’ ci sono state malattie e infortuni, come per esempio problemi con la cuffia dei rotatori, infezioni all orecchio e prurito.

Per chi aveva figli trovare un equilibrio tra nuoto e famiglia è stato difficile.

Effetti negativi ci sono stati per molti su pelle e capelli, ma per tutti i nuotatori la sfida piu’ grande e stato un puro esaurimento fisico. La pressione era tanta, molti si sono resi conto che non ce l avrebbero fatta e che la sfida era troppo grande.

4. Supporto – I nuotatori del gruppo non erano soli, si sono supportati costantemente gli uni con gli altri, si sono creati rapporti di amicizia tra persone residenti in varie parti del mondo. I nuotatori del gruppo si sono tenuti in constante collegamento tramite i post su facebook e si sono incoraggiati a vicenda.

5. Raccolta fondi – Quando raggiungevano momenti difficili, i nuotatori utilizzavano la raccolta fondi per beneficenza come motivazione per ritrovare gli stimoli. Molti dei nuotatori hanno anche superato il target prefissato per le loro donazioni.

6. Festeggiamenti – 13 dei nuotatori del gruppo hanno completato la sfida di nuotare un miglio al giorno e hanno festeggiato in modi diversi, c’e’ chi ha organizzato un gruppo di 40 nuotatori per completare il suo ultimo miglio. Il festeggiamrnto piu’ grande e’ stato quello di Anouska che ha ospitato l’intero gruppo ad Amsterdam per il suo ultimo miglio. 

7. Conseguenze – Dopo mesi di sforzi e miglia nuotate e’ tutto finito. Ma la sfida ha poi cambiato la loro vita? 

Dopo aver raccolto migliaia di sterline in beneficenza e aver testato i propri limiti sono cambiati un po’ tutti, hanno imparato che non c’e’ scusa che regga per non nuotare. Usando le parole di uno dei nuotatori che ha completato la sfida “e’stato difficile, ma e’ la cosa migliore che abbia mai fatto”

Dal numero di Feb/Mar 2016 

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